L’Ateneo aderisce alla Dichiarazione di Berlino ed è impegnata nella promozione dell’accesso aperto alla letteratura scientifica.
Sostenere l’OA significa garantire per i prodotti della scienza:
Pubblicare OA permette di:
Per approfondimenti si consiglia la guida Open access: manuale per i ricercatori realizzata dall’Agenzia per la promozione della ricerca europea (APRE) e il sito Whyopenresearch creato per sensibilizzare i ricercatori alle diverse modalità di OA.
Possono essere adottate diverse strategie o vie per aderire all’OA e rendere più accessibile la propria produzione scientifica
I contratti trasformativi sono una nuova tipologia di contratto che prevede che i costi di sottoscrizione pagati dalle istituzioni coprano sia i costi di abbonamento e accesso alla rivista, sia parzialmente quelli di pubblicazione OA. Il costo delle APC (Article Processing Charges) non ricade più sugli autori, ma sulle istituzioni a cui afferiscono.
Tali contratti – con i maggiori editori internazionali – sono negoziati e gestiti per conto delle Università italiane da CARE-CRUI.
Di seguito l’elenco degli editori per cui l’Ateneo, tramite CARE-CRUI, ha sottoscritto contratti trasformativi:
Lì dove sono indicate le date di validità del contratto, vanno intese come dal 1 gennaio al 31 dicembre.
Per coprire i costi delle APC la data da considerarsi è quella di sottomissione dell’articolo.
Un archivio istituzionale è una piattaforma dove i membri di un’istituzione depositano i documenti frutto della propria attività di ricerca.
L’Anagrafe della Ricerca dell’Ateneo (ART) permette agli autori di depositare una copia del full text del proprio lavoro e renderla accessibile OA.
Per rendere il full text OA, l’autore deve dichiarare quali usi consente della propria opera scegliendo una tra le licenze Creative Commons (CC).
Nel caso in cui il documento che si volesse depositare fosse un articolo già sottoposto o pubblicato su rivista, è opportuno verificare le policy dell’editore in materia. Molti editori permettono infatti – dopo un eventuale periodo di embargo – il deposito OA della versione editoriale su un archivio istituzionale.
Nel caso in cui l’editore non permettesse il deposito della versione editoriale, l’autore può verificare se permette il deposito di versioni precedenti quella editoriale. Per versioni di un’opera si intendono:
Per conoscere le policy editoriali si consiglia la consultazione del sito Sherpa Services o l’elenco realizzato dal Politecnico di Torino.
Si tenga presente che anche nel caso in cui un autore abbia già sottoscritto un contratto di cessione dei diritti, può richiedere all’editore l’aggiunta di una clausola al contratto (Addendum) per ritargliarsi alcuni diritti di sfruttamento della propria opera (come il deposito in un archivio) che altrimenti sarebbe riservati all’editore. Per maggiori informazioni a riguardo si rimanda all’apposita pagina di SPARC – Scholarly Publishing and Academic Resources Coalition.
Per qualsiasi dubbio vi invitiamo a contattarci, mentre per approfondimenti specifici su ART si rimanda all’apposita sezione del sito.
Gli autori possono scegliere di pubblicare direttamente su riviste i cui contenuti siano liberamente consultabili e scaricabili (riviste open access).
Per verificare l’autorevolezza di una rivista open access è possibile utilizzare diversi strumenti:
Alcuni editori richiedono il pagamento di una quota per la pubblicazione dell’articolo in OA (APC – Article Processing Charge). Tali costi possono essere addebitati all’autore o alla propria istituzione (si veda la sezione sui contratti trasformativi) oppure in alcuni casi essere coperti dall’ente finanziatore della ricerca.
Alle volte è possibile sottoscrivere con gli editori contratti che prevedano uno sconto sulle APC, è il caso del contratto sottoscritto dalla Biblioteca d’Area di Ingegneria con l’editore MDPI (1/5/2024-30/4/2025) che prevede per tutti gli autori affiliati all’Ateneo una riduzione del costo delle APC del 10%. Il costo è a carico dell’autore, per maggiori informazioni si veda la pagina dedicata.
Sebbene pubblicare open access possa richiedere un costo, è importante ricordare come tale costo sia pagato una volta sola, all’origine, a beneficio di tutta la comunità scientifica, mentre gli abbonamenti tradizionali vanno pagati ogni anno e rendono accessibili le risorse solo ad una ristretta cerchia di utenti.
Alcune riviste tradizionali offrono la possibilità di pubblicazione OA dietro il pagamento di un’APC. Tali riviste, dette riviste ibride, prevedono sia il pagamento dell’APC che la sottoscrizione di un abbonamento per rendere accessibili tutti i propri contenuti.
È importante ricordare che nel caso di progetti finanziati da fondi pubblici (italiani o europei) è molto spesso indicata tra le condizioni di accesso ai fondi stessi la pubblicazione dei risultati in modalità open access.
Nel caso del progetto Horizon Europe (2021-2027) l’accesso immediato e pubblico va garantito secondo una delle seguenti modalità:
Per maggiori informazioni si consiglia di consultare attentamente i siti istituzionali relativi ai progetti di finanziamento di interesse.
Utilizzando una licenza CC l'autore specifica quali sono i diritti a cui rinuncia e che rende disponibili ad altri.
Esistono sei tipi di licenze CC via via sempre più restrittive sugli usi consentiti, tutte garantiscono la tutela della partenità.
Ognuna delle licenze sotto indicate può essere utilizzata per pubblicare il full text su ART.
Per maggiori informazioni si rimanda al sito internet ufficiale Creative commons.
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